COS'È L'ENERGIA REATTIVA?
Imparare a leggere la bolletta dell’energia è estremamente importante, solo capendo cosa c’è al suo interno si può capire come poter risparmiare e tenere i costi della propria azienda sotto controllo è una delle attività più importanti di ogni imprenditore, per questo molti imprenditori si cimentano, nella lettura della bolletta di energia elettrica della propria attività, questo certo non è un compito facile.
Una delle voci che destano maggiore perplessità è la dicitura “Energia Reattiva” che pesa sull’importo totale degli “Oneri di Sistema e Trasporto” e che nei mesi precedenti non era presente.
Come risparmiare in bolletta: Energia Attiva vs. Energia Reattiva
Nella bolletta, nella parte relativa ai consumi, puoi trovare due voci distinte: Energia Attiva ed Energia Reattiva.
L’energia attiva è semplicemente l’energia elettrica che viene prelevata e consumata dal tuo impianto. Quindi, quando parliamo di consumo di energia elettrica in bolletta si fa sempre riferimento all’Energia Attiva e viene quantificata in kWh.
L’energia reattiva, invece, è l’energia che viene assorbita dai macchinari elettrici ma che non viene effettivamente impegnata in lavoro, cioè in calore, forza o movimento. E’ sostanzialmente quella che scorre avanti e indietro tra il macchinario ed il generatore senza essere mai realmente consumata.
Perché si paga l’energia reattiva in bolletta?
Anche se questa energia non viene effettivamente consumata, viene comunque trasportata sulla rete elettrica nazionale producendo delle perdite sulle linee di distribuzione. Quindi, più alta è l’energia reattiva del tuo impianto e più il costo del trasporto dell’energia elettrica è maggiore.
Un impianto che assorbe molta più energia di quella necessaria, energia che in gran parte non viene nemmeno utilizzata, genera inevitabilmente un danno economico indesiderato dal distributore, questo è il motivo per cui viene poi caricato al cliente sotto forma di penale.
Quanto costa l’Energia Reattiva in Bolletta?
L’Autorità aggiorna regolarmente i corrispettivi che si pagano per l’energia reattiva. La tariffa delle penali varia in base alla percentuale di energia reattiva rispetto all’energia attiva, queste penali vengono addebitate solamente agli utenti con potenza superiore a 16,5 kW. A tutti gli altri invece non viene applicata nessuna penale.
Come riconoscerla in Bolletta?
Come è possibile capire se all’interno della bolletta è presente la penale oppure no, senza consultare necessariamente i dettagli e andare a consultare le centinaia di voci che sono presenti?
In bolletta, vicino alla tabella dei consumi, viene riportato il fattore di potenza. Se il valore è compreso tra 0,9 e 1 significa che l’impianto è in fase e non stai pagando penali, se è inferiore a 0,9 o superiore a 1,0 allora sei in penale.
Cause e Soluzioni
L’ energia reattiva è necessaria per il funzionamento dell’intero impianto e dei vari macchinari che lo compongono, per questo motivo non potrà mai essere eliminata del tutto, ma la si può limitare con un piccolo accorgimento, cioè con il rifasamento dell’impianto. Il rifasamento può essere fatto o da un tecnico elettricista in grado di fare il lavoro o con l’installazione di un “Rifasatore”.
Questo metodo consiste nel collegare dei condensatori di rifasamento in parallelo ai carichi. I condensatori funzionano come generatori di potenza reattiva e forniscono l’energia reattiva necessaria che così non viene prelevata dalla rete elettrica. In questo modo si riduce l’intensità di corrente circolante e lo sfasamento tra tensione e corrente.
Con un impianto correttamente rifasato pagherai in bolletta solo l’energia che effettivamente utilizzi. Il rifasamento comporta anche molti altri benefici:
Diminuzione delle perdite di energia per riscaldamento dei cavi,
Maggiore potenzialità dell’impianto,
Minore riscaldamento del trasformatore.
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