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Proroghe e decreti legislativi per gli interventi di efficienza energetica. Cosa aspettarsi?

Aggiornamento: 21 dic 2022


Proroghe e decreti legislativi per gli interventi di efficienza energetica
Proroghe e decreti legislativi per gli interventi di efficienza energetica

Nelle ultime ore è uscita la notizia che il Superbonus 110% edilizia avrà una proroga della detrazione fino al prossimo gennaio 2023.

La conferma è giunta da Palazzo Chigi, decidendo di adeguarsi al contenuto di alcuni emendamenti bipartisan alla manovra economica.



Efficienza energetica: per quanto durerà ancora il regime ‘di favore’ del Superbonus?



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L’area di salvaguardia, che permetterà di conservare il meccanismo al 110% anche per il futuro, arriverà almeno al 31 dicembre. Ma non è escluso che vi sia un’estensione fino al 15 gennaio.

Con il taglio dal 110% al 90% della maxi detrazione per il prossimo anno, ha disposto la possibilità di salvarsi da questo taglio per i lavori correlati a una Cilas presentata entro il 25 novembre scorso. In dette circostanze, varrà dunque ancora il Superbonus 110% anche nel 2023. Vero è però che a seguito del click day del 25 novembre scorso, con professionisti obbligati a presentare la citata Comunicazione presso decine di uffici comunali oberati dal lavoro, in tantissimi non sono riusciti a completare le richieste.

Per questo è stata aperta una nuova finestra temporale, in modo da estendere con proroga l’area dei lavori protetti dal taglio del Superbonus dal 110% al 90%.



Che cosa cambierà per il superbonus 110% e cessione crediti?


Altra significativa novità in ambito Superbonus 110% sarà nella cessione dei crediti. Se non c’è spazio per l’ipotesi del decreto Aiuti quater dello spalma crediti fino a dieci anni per il relativo recupero, ecco che diventa più probabile l’ipotesi che sarà incluso in un emendamento il meccanismo che intende sbloccare i crediti già maturati, ma rimasti congelati, per il tramite degli F24.


Gli F24 presi in carico dagli istituti di credito per i loro clienti dovrebbero essere pagati parzialmente con i crediti fiscali dalle stesse banche. Ciascun punto percentuale di questo iter permetterebbe di liberare molte risorse. Insomma, persiste tuttora il gravoso problema dei crediti congelati, tanto che – in base ad alcuni calcoli effettuati ci sono quasi 50.000 le imprese dell’edilizia, impianti e serramenti che segnalano multiple difficoltà nella cessione dei crediti, correlati ai meccanismi agevolativi per la riqualificazione degli immobili, ma anche un consistente deterioramento delle condizioni finanziarie proposte dai potenziali acquirenti.



Quali sono i numeri?


Sono più di 5 miliardi di euro i crediti presenti nei cassetti fiscali delle aziende, che hanno riconosciuto lo sconto in fattura, e al momento non monetizzati per il tramite di una cessione. Ciò che colpisce è che si tratta di un ammontare raddoppiato rispetto alla prima metà del 2023. Basta guardare alla percentuale di aziende con cassetto fiscale pieno da almeno cinque mesi: se a maggio era circa il 35%, oggi si avvicina al 75%.


E’ chiaro che sulle regole Superbonus occorre nuovamente intervenire in modo drastico, per superare una situazione di stallo la quale altrimenti è in grado di provocare molti danni e vanificare gli effetti positivi di questa agevolazione. Per le imprese è sempre più arduo trovare soggetti disposti ad acquisire i crediti correlati al Superbonus e il contesto non dà segnali di miglioramento. Chi potrebbe acquistare crediti di fatto poi non lo fa anche per le incertezze a causa delle continue modifiche alle regole, con il risultato di lasciare terreno fertile a soggetti che speculano sulle difficoltà di molte aziende del comparto dell’edilizia. Ecco perché gli aggiornamenti e le correzioni sul Superbonus non possono più tardare.


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