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Immagine del redattoreDavide Lonardi

VENTO DEL NORD

Aggiornamento: 24 mar 2021

I MAGNIFICI 5 CHE GUIDANO LA RIVOLUZIONE ENERGETICA



All'alba del terzo decennio del secolo, Il Vento del Nord non è solo l'effetto Greta... nel Grande Nord, la giovane e coraggiosa Thunberg dà l'esempio al mondo, ma non a caso, in fondo, questa è una scelta radicata nella società.

E' questione di sentimenti collettivi e condivisi, valori di solidarietà sociale e vita sana basata sull’idea di contentarsi di quanto si ha e vivere pensando agli altri. Vita all'aria aperta e nella natura per più ore possibile, orari lavorativi corti ma di lavoro produttivo e intenso.


Questo lo scenario, paese per paese:

BERLINO

Le auto elettriche sono favorite come in nessun altro luogo al mondo, primati mondiali per le pale eoliche e uso crescente di fiumi sotterranei o biomassa come fonte di produzione, high tech d'eccellenza, piani di taglio delle emissioni e di neutralità CO2 ai vertici mondiali, trasporti pubblici già oggi in maggioranza mossi da energia pulita. E soprattutto ingenti investimenti per salvare clima e ambiente. E, nella maggioranza dei paesi i premier sono donne e le ministre sono in maggioranza.


ISLANDA

Indipendente solo dal 1945, La piccola, vitale isola-democrazia artica ha cominciato tardi a sviluppare una sensibilità verso clima e ambiente. Anche perché con i suoi appena 365 mila abitanti, i comparti economici portanti sono la pesca e il turismo. Eppure grazie a geyser e vulcani, l'energia che consuma è pulita al 98%. Soprattutto, è cambiato il vento da quando, nel 2017, la 45enne Katrín Jakobsdóttir, molto sensibile a clima e ambiente è divenuta primo ministro.


NORVEGIA

Prospero regno, è il più importante PetroStato d'Europa, eppure è impegnato a fondo nella corsa alla carbon neutrality, all'addio ai combustibili fossili, e alla riconversione della moderna economia industriale a fonti sostenibili e rinnovabili. Le lobby petrolifere conservano la loro forza ma tutto quel petrolio va all'esportazione, il paese ne consuma sempre di meno, e consuma sempre più energia derivata dalle rinnovabili: eolico, fotovoltaico, biomassa, e sistemi di dighe e turbine che derivano l'energia dai molti fiumi sotterranei, esportando energia pulita persino in Germania. L'obiettivo del piano di addio al fossile ha uno slogan, "Greenhouse society from here to 2030 ", entro il 2030, fino ad allora la carbon tax sarà quadruplicata. Ad oggi la Norvegia ha il record mondiale per numero di auto elettriche immatricolate per abitante, superiore al numero delle auto a combustione interna, solo taxi elettrici o ibridi hanno il permesso di svolgere servizio da e per gli aeroporti, le Ferrovie, la metro di Oslo e i grandi traghetti dei fiordi, viaggiano con elettricità pulita o con biofuel,

SVEZIA

È La potenza-guida del Grande Nord, settima economia mondiale, ricava oltre metà del suo Pil dall'export manifatturiero di eccellenza quindi ha un inevitabile alto consumo di energia, consuma energia e pone a rischio l'ambiente anche nell'estrazione delle materie prime di cui dispone in abbondanza. Eppure da molti anni è ai vertici mondiali nella qualità e serietà della sua politica climatica e ambientale. Il paese, entro il 2040, vuole quadruplicare la produzione di energia eolica e aumentare del 100% quella di energia rinnovabile. Già oggi le rinnovabili forniscono più del 50% del fabbisogno, l'obiettivo è la carbon neutrality entro il 2050. Investono nell'eolico e nel fotovoltaico sia lo Stato sia i giganti dell'economia, compreso Ikea.

DANIMARCA

Copenaghen è da molto tempo la capitale mondiale delle bici, l'obiettivo dell'attuale governo è puntare a convincere i cittadini e le famiglie a usare le bici più delle automobili. La Danimarca è ai vertici mondiali per la produzione di pale eoliche e la produzione e consumo di energia eolica, esteso anche l'uso della biomassa per produrre energia per l'industria e per il riscaldamento. Dal 1980 a oggi il prodotto interno lordo danese è cresciuto del 70% e il consumo di energia è rimasto invariato. "Green business is the most profitable business", è lo slogan .

FINLANDIA

Ha una crescita economica solida ma meno robusta e maggiori problemi sociali rispetto agli altri paesi nordici, tuttavia è tra i paesi all'avanguardia nella svolta green. Comincia ad elaborare la sua strategia negli anni Settanta sull'onda lunga della prima crisi petrolifera e ora, tale strategia è tradotta e definita in un piano governativo a lungo termine. La Finlandia punta alla carbon neutrality entro il 2035, e a ridurre le emissioni, attualmente il 40% del fabbisogno energetico è fornito dalle energie rinnovabili: eolico, biomassa, fotovoltaico. Per tagliare ulteriormente l'uso di combustibili fossili e la dipendenza da gas e petrolio russo, utilizza ancora il nucleare, pur non senza dubbi e riserve perché la pur modernissima centrale atomica di Olkiluoto ha lamentato alcuni problemi, sebbene mai pericolosi. Il piano finlandese per la svolta green si basa anche su altri quattro pilastri:

  • Il primo è la sempre più diffusa l'utilizzazione di biocarburanti per i motori a combustione interna.

  • Il secondo è l'aumento dell'uso di energia pulita per tutti i trasporti pubblici.

  • Il terzo è l'obiettivo dichiarato di ridurre al massimo possibile il numero di auto private circolanti, favorendo quelle elettriche o ibride.

  • Il quarto è l'intenzione di porre un tetto al consumo nazionale totale di energia.

Infine ma non ultimo, si impegna per la difesa del suo patrimonio naturale e dell'habitat della ricca fauna finlandese.


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